Piano Strategico e Azioni del Piano Strategico
Piano Strategico
Lo standard internazionale di Foresta Modello prevede un parternariato permanente.
In Valdisieve e Valdarno ha assunto, la forma giuridica di associazione volontaria di Soggetti ed Organismi che per il proprio territorio boschivo e rurale condividono le diverse esperienze, confrontano le varie esigenze e adottano scelte comuni.
Il Piano Strategico Pluriennale è lo strumento principale del Parternariato attuale e potenziale, perché ne esplicita in modo condiviso e oggettivo l’orientamento, il ruolo, le attività.
Azioni del Piano Strategico
Macchina classificatrice
Adeguamento di macchina classificatrice alle specie forestali locali in vista della commercializzazione a norma del legname ad uso strutturale.
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Adeguamento di macchina classificatrice alle specie forestali locali in vista della commercializzazione a norma del legname ad uso strutturale.
Gli obblighi normativi per la qualificazione del legname ad uso strutturale che viene immesso nel commercio ed impiegato nelle opere implicano per i produttori e i trasformatori una formazione specifica per garantire la classificazione degli elementi, ordinariamente eseguita a vista.
Dato che fra i prodotti del comparto delle segherie toscane ha rilievo la travatura e in generale il legname strutturale, e considerando che diverse specie forestali toscane sono suscettibili di lavorazioni convenienti per detto uso, la possibilità di classificare a macchina i vari elementi lignei aumenterà la velocità e l’efficienza del processo, pur rimanendo necessario un controllo a vista data la responsabilità del Titolare.
Specifici protocolli di taratura di Istituti di ricerca permetteranno di adeguare anche alle specie forestali locali quali duglasia, abete bianco, castagno e pino nero la macchina già esistente e finora tarata per altre specie, per consentirne l’uso tecnico e commerciale.
OBIETTIVO DI RIFERIMENTO |
FORMA DI ATTUAZIONE |
RISORSE NECESSARIE |
TIPOLOGIE DI SOGGETTI |
SOGGETTI COINVOLTI |
V |
Progetto specifico di dettaglio A.PRO.FO.MO |
Finanziarie (disponibili) |
Ricerca tecnologica, imprese di prima trasformazione del legno |
C.N.R. – I.V.A.L.S.A. Marchese de’Frescobaldi Soc. Agr. S.r.l. Albisani s.n.c. Ballerini Federico Casini Legnami s.n.c. F.lli Salti s.n.c. Morandini legnami s.r.l. Palaie Legnami s.r.l.. Segheria Tani |
SOGGETTO CAPOFILA: UCVV
OBIETTIVO TEMPORALE: 31/12/2013.
RISULTATI ATTESI: taratura della macchina classificatrice (numero classi dimensionali/numero specie legnose)
Standard operativi
Definizione e promozione di standard operativi qualificati per il lavoro in bosco in merito a selvicoltura, produttività, sicurezza sul lavoro, ambiente,
e (in affiancamento all’eventuale introduzione dell’elenco regionale delle ditte e del tesserino personale) individuazione di un meccanismo premiante per le ditte che, previo percorso oggettivo e verifiche nel tempo, adottino stabilmente i suddetti standard.
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In funzione dell’ampia distribuzione forestale, della relativa semplicità delle operazioni di taglio boschivo e del fabbisogno diffuso e locale di legno ed in particolare di legna da ardere, gli addetti alle utilizzazioni operano in assenza di percorsi formativi professionali specifici; in quest’ambito poi il mercato del lavoro, date anche le difficoltà di controllo, ha tradizionalmente avuto caratteristiche di irregolarità. Come già avvenuto in altre regioni d’Italia anche in Toscana si sono succeduti tentativi ed esperienze volte a compensare questa carenza, e adesso i tempi sono maturi per un necessario adeguamento strutturale del settore – anche in virtù degli eventuali obblighi di legge – che promuova contemporaneamente, nello svolgimento delle operazioni di taglio, la sicurezza degli addetti, la produttività del cantiere, la tutela dell’ambiente e la qualificazione imprenditoriale complessivamente intesa.
OBIETTIVI DI RIFERIMENTO |
FORMA DI ATTUAZIONE |
RISORSE NECESSARIE |
TIPOLOGIE DI SOGGETTI |
SOGGETTI COINVOLTI |
V e VIII |
Progetto specifico di dettaglio A.PRO.FO.MO |
Finanziarie (disponibili) |
Proprietari forestali, ricerca tecnologica, ditte boschive, tecnici, Pubblica Amministrazione, Organi di controllo e vigilanza |
C.N.R. – I.V.A.L.S.A. Sofea, Parco delle Foreste Casentinesi, Unione Comuni Valdarno e Valdisieve, Azienda Sanitaria Locale 10 Firenze, Ordine, DEISTAF |
SOGGETTO CAPOFILA: UCVV
OBIETTIVO TEMPORALE: 31/12/2013.
RISULTATI ATTESI: miglioramento degli standard operativi (numero operatori con percorso formativo specifico)
Legge forestale
Contributo all’attuazione di Legge Forestale Regionale e Regolamento Forestale anche nella eventualità di revisioni e modifiche volte a recepire istanze
di scala regionale espresse dagli operatori del settore e/o finalizzate a suscitare nuove opportunità di sviluppo
e di progresso connesse ad una qualificata gestione forestale.
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La L.R. 39/2000 Legge Forestale Regionale e il suo Regolamento di Attuazione 48/R hanno da tempo fatto chiarezza e dato certezza sui vari ambiti di intervento e di lavoro in bosco. In base all’esperienza di un decennio di vigenza della legge sono in via di formulazione e discussione alcune proposte di modifica ad opera della Giunta Regionale; il Parternariato vario e competente della Foresta Modello costituisce un’occasione ulteriore di confronto e verifica della validità di dette modifiche, nonché di proposta per ulteriori revisioni funzionali al miglioramento del lavoro in bosco.
OBIETTIVO DI RIFERIMENTO |
FORMA DI ATTUAZIONE |
RISORSE NECESSARIE |
TIPOLOGIE DI SOGGETTI |
SOGGETTI COINVOLTI |
IV |
Tavoli tecnico-giuridici di confronto ed elaborazione |
Umane (disponibili-implementabili) |
Proprietari forestali, aziende agricole, ditte boschive, rappresentanze categoriali, Pubblica Amministrazione |
Regione Toscana, Uncem, Unione di Comuni Valdarno e Valdisieve, Sofea, Ordine, altri da definire |
SOGGETTO CAPOFILA: UCVV
OBIETTIVO TEMPORALE: continuo.
RISULTATI ATTESI: contributi alle proposte di modifica a norme esistenti e/o alla redazione di nuove inerenti le attività in foresta (numero e frequenza di osservazioni/contributi)
Prodotto alimentare
Promozione della cultura del prodotto alimentare locale sia agricolo che forestale tramite attività didattiche rivolte alle fasce scolarizzate,
consistenti nel consumo diretto e nelle visite in azienda. Organizzazione di forme itineranti del punto vendita comune per la promozione della filiera corta
e di canali organici e ordinari di commercializzazione presso gli esercizi di generi alimentari delle piccola e grande distribuzione.
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Il marketing territoriale connesso con la sostenibilità del territorio e con la governance della Foresta Modello promuoverà anche la valorizzazione del prodotto rurale. Il prodotto alimentare di origine forestale al pari di quello agricolo beneficia sul piano del pregio nutrizionale e della visibilità commerciale del forte legame con il territorio di provenienza, con la differenza di un diverso impatto sulla risorsa naturale che pertanto necessita di maggiori cautele e maggiori controlli. Il consumo occasionale determina una produzione e una commercializzazione disorganizzate (e viceversa) cui è possibile rispondere con una nuova definizione di standard produttivi e merceologici a condizione di una esaltazione della riconoscibilità del prodotto, anche ricorrendo a adeguate lavorazioni industriali e condividendo l’azione con Partners della Rete Mediterranea delle Foreste Modello caratterizzati da analogie per prodotti quali castagne, pinoli, tartufi, funghi, e prodotti a bacca fresca.
OBIETTIVO DI RIFERIMENTO |
FORMA DI ATTUAZIONE |
RISORSE NECESSARIE |
TIPOLOGIE DI SOGGETTI |
SOGGETTI COINVOLTI |
VI |
Progetto PROMEFO |
Finanziarie e organizzative (bando finanziamento) |
Pubblica Amministrazione, Proprietari, Associazioni di produttori, Associazioni di raccoglitori, Associazioni di Consumatori |
INRGREF – Tunisia. Unione dei Comuni Valdarno e Valdisieve. Italy Ass.Vivaterra (Toscana). Tesalia región – Greece. PARKS & Iniciative Department of Environment Ministry. Malta. Rural and Agronomic Development of Corsica (ODARC). France. Department of Agriculture & Young Men’s Christian Association. Lebanon. National Center for Agricultural Research and Extension (NCARE) Jordan Al-Balga. Jordan ACSAD/ University of Tishreen. Syria. |
SOGGETTO CAPOFILA: Università di Cordoba (Spagna)
OBIETTIVO TEMPORALE: 31/12/2015.
RISULTATI ATTESI: realizzazione delle attività di progetto
Diversificazione della selvicultura
Promozione e diversificazione della selvicoltura in funzione delle varie produzioni possibili, delle tecniche colturali consentite o in via di sperimentazione,
delle esigenze rispetto alla fauna e alla fruizione del bosco, delle forme integrative di reddito derivanti dal mercato volontario dei crediti di carbonio.
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L’evoluzione ormai storica della compagine forestale del nostro territorio – soggetta ad utilizzazioni più discontinue e mirate – , l’evoluzione dell’assetto socio-economico attuale e le nuove condizioni poste dal mercato in particolare dal mercato del legno richiedono a tutta la filiera che voglia valorizzare la produzione forestale locale di valutare e sperimentare anche forme nuove di selvicoltura – più rispondenti a criteri di economicità e di valorizzazione ambientale. In quest’ambito una prospettiva di reddito aggiuntivo viene dal mercato volontario dei crediti di carbonio, legato al riconoscimento delle esternalità dello stoccaggio della CO2 climalterante operato dal bosco e dalla sua manutenzione.
OBIETTIVI DI RIFERIMENTO |
FORMA DI ATTUAZIONE |
RISORSE NECESSARIE |
TIPOLOGIE DI SOGGETTI |
SOGGETTI COINVOLTI |
III e IV |
Da definire |
Scientifiche, tecniche, imprenditoriali progettuali (da individuare) |
Proprietari forestali, aziende agricole, ditte boschive, tecnici |
Unione di Comuni Valdarno e Valdisieve, UNCEM, Regione Toscana, Confindustria, UTB Vallombrosa, , Ordine, altri da definire |
SOGGETTO CAPOFILA: da individuare
OBIETTIVO TEMPORALE: 31/12/2016.
RISULTATI ATTESI: molteplici (da individuare priorità anche in funzione delle opportunità di reperimento delle risorse)
Viabilità forestale
Progressiva introduzione di criteri di adeguamento o progettazione della viabilità forestale permanente, secondo criteri sovraziendali e funzionale
alla meccanizzazione idonea per il contesto. Più in generale, promozione della manutenzione della rete infrastrutturale minore a servizio della fruizione
del territorio rurale e boscato, per un uso sociale diffuso del bosco e per il soddisfacimento delle esigenze di multifunzionalità.
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L’infrastrutturazione attuale del territorio deriva da un diverso regime di uso del suolo e di destinazione d’uso dei singoli terreni, oltre che da una diversa disponibilità di mezzi di trasporto e da una diversa fruizione.
Spesso la viabilità forestale di servizio alle utilizzazioni forestali non ha le caratteristiche idonee, che devono essere quindi conferite almeno in parte alle strade esistenti per adeguarle all’uso; una specifica azione di individuazione, elaborazione e poi diffusione di criteri progettuali e realizzativi ad hoc potrà orientare nel tempo gli interventi di manutenzione e di realizzazione da parte di singoli, consorzi e Enti pubblici. Resta il fatto che anche la viabilità forestale di servizio contribuisce e si inserisce nella più vasta maglia infrastrutturale che permettendo la fruizione col territorio concorre al presidio, alla conoscenza, al legame e allo svolgimento delle attività produttive.
OBIETTIVO DI RIFERIMENTO |
FORMA DI ATTUAZIONE |
RISORSE NECESSARIE |
TIPOLOGIE DI SOGGETTI |
SOGGETTI COINVOLTI |
II |
Da definire |
Giuridiche, amministrative, tecniche, progettuali (disponibili-implementabili) |
Proprietari forestali, aziende agricole, ditte boschive, tecnici, associazioni di escursionisti, guide ambientali |
Sofea, Ordine, Comuni, Provincia, altri da definire |
SOGGETTO CAPOFILA: da individuare
OBIETTIVO TEMPORALE: continuo.
RISULTATI ATTESI: miglioramento complessivo della rete viaria minore (numero di interventi pubblici e privati/incremento differenziale accessibilità aree rurali)
Commercializzazione del legname
Forme di agevolazione per l’incontro tra domanda e offerta del legname grezzo e la commercializzazione tramite l’organizzazione di sistemi di vendita del bosco
(in piedi e abbattuto sia per il pubblico che per il privato, anche grazie alla standardizzazione delle procedure di vendita delle varie Amministrazioni Pubbliche)
e tramite la standardizzazione merceologica ovvero assortimentale del legname in tronchi e formazione specifica per la produzione
e assortimentazione di legname strutturale.
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Nella filiera bosco-legno il legame della trasformazione con la produzione forestale locale è labile come evidenziato in varie occasioni anche pubbliche ed ufficiali e come ben noto agli operatori: discontinuità delle forniture, inadeguatezza merceologica del materiale, condizioni contrattuali onerose hanno negli anni favorito un approvvigionamento di materia prima da altri canali meglio organizzati. Il mancato contatto fra domanda e offerta ha creato anche una discontinuità fra operatori locali nonostante la vicinanza fisica delle aziende di produzione e quelle di trasformazione. Numerose misure possono contribuire ad agevolare questa continuità agendo sulle varie leve a disposizione, dalla semplificazione burocratica (per gli Enti pubblici che vendono legname), alla qualificazione merceologica del prodotto, al raggiungimento di masse critiche capaci di suscitare l’interesse dei compratori (per i piccoli proprietari privati), alla continuità di azione in questo senso.
OBIETTIVO DI RIFERIMENTO |
FORMA DI ATTUAZIONE |
RISORSE NECESSARIE |
TIPOLOGIE DI SOGGETTI |
SOGGETTI COINVOLTI |
V |
Da definire |
Scientifiche, giuridiche, amministrative, imprenditoriali, commerciali, progettuali (disponibili-implementabili) |
Proprietari forestali, ditte boschive, Pubblica Amministrazione |
Regione Toscana UCVV SOFEA CNR IVALSA UTB Vallombrosa |
SOGGETTO CAPOFILA: da individuare
OBIETTIVO TEMPORALE: 31/12/2016.
RISULTATI ATTESI: legnose omogeneizzazione delle procedure relativamente alla composizione dei lotti e delle modalità di vendita e commercializzazione (numero di soggetti pubblici e privati aderenti agli standard)
Gestione della fauna selvatica
Valutazione di nuove strategie di gestione integrata della fauna selvatica per la ricomposizione degli squilibri ecologici all’interno e all’esterno delle aree protette, nel Patrimonio Agricolo Forestale Regionale, e verso altre specie finora non oggetto di gestione integrata, nel rispetto delle esigenze variamente espresse
da altre categorie di fruitori del bosco. Valorizzazione dei prodotti derivanti dall’attività venatoria con divulgazione specifica
e con modalità di commercializzazione e riconoscimento.
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Nel nostro territorio il carico faunistico in particolare ungulato può essere localmente alto, in virtù di una riuscita opera di protezione e di una anche naturale crescita dell’offerta di habitat. Finora il regime giuridico della caccia e la tradizione venatoria hanno messo a punto modalità specifiche di gestione e di prelievo delle popolazioni selvatiche, ma la situazione complessiva che appare nuova rispetto al passato consente di valutare l’opportunità di modi diversi di valorizzazione sia naturalistica sia economica della fauna selvatica. In questo senso la Foresta Modello può essere sede di confronto tecnico-amministrativo e di sperimentazione per forme inedite di gestione.
OBIETTIVO DI RIFERIMENTO |
FORMA DI ATTUAZIONE |
RISORSE NECESSARIE |
TIPOLOGIE DI SOGGETTI |
SOGGETTI COINVOLTI |
III, IV e IX |
Progetto |
Progettuali (da individuare) |
Pubblica Amministrazione, Associazioni Venatorie |
UCVV Parco Nazionale FC UTB Vallombrosa ACATER Distretto Capriolo Rincine DEISTAF |
SOGGETTO CAPOFILA: Parco nazionale FC
OBIETTIVO TEMPORALE: 31/12/2016.
RISULTATI ATTESI: validazione delle forme sperimentali adottate (da definire)
Coordinamento attività turistiche
Coordinamento e start-up delle attività turistiche e del marketing territoriale.
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Il forte collegamento del nostro territorio con l’area urbana fiorentina è il primo elemento di valutazione sulle potenzialità di sviluppo di una fruizione in primis turistica ed escursionistica del territorio stesso improntata all’educazione ambientale di fasce diversificate della popolazione, anche residente. In prospettiva molti ambiti tematici o ludici o ricreativi o sportivi potranno svilupparsi da una frequentazione di base del territorio fisico; l’ampia rete di Soggetti che già operano in questo settore – sviluppando professionalità diffusa e offerta diversificata anche su base annuale – si candida ad un coordinamento e ad un’impostazione a scala macro che sappia promuovere il prodotto territorio veicolando i messaggi a cui risulta sensibile il turismo sostenibile e responsabile, anche facendo leva sulla disponibilità delle strutture ricettive diffuse che potranno costituire un elemento caratterizzante.
Raccolta dei funghi
Divulgazione di conoscenze micologiche sui funghi come indicatori biologici e come alimento soggetto a raccolta regolamentata e consumo consapevole. Impostazione ad avvio di cooperativa di raccolta, pulizia, conferimento e commercializzazione dei funghi.
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In analogia con l’ambito della caccia, anche la raccolta dei funghi può essere arricchita dalla contestualizzazione nell’ecosistema bosco che genera il prodotto tradizionalmente raccolto. Viene valutata l’opportunità di reddito – oltre che di maggior controllo del prelievo stesso – che deriverebbe da una nuova modalità di valorizzazione centrata su pregio ambientale dei funghi, sulle caratteristiche organolettiche dell’alimento e sulla produzione locale, facendo tesoro di esperienze di altre realtà europee ed in particolare rinvenute in alcune Foreste Modello della Spagna, nella consapevolezza delle difficoltà talora notevoli legate alla discontinuità dell’offerta naturale del fungo e della conservazione del prodotto, e con una permanente attenzione alla continuità di una corretta informazione ai fini della raccolta e del consumo alimentare.
OBIETTIVO DI RIFERIMENTO |
FORMA DI ATTUAZIONE |
RISORSE NECESSARIE |
TIPOLOGIE DI SOGGETTI |
SOGGETTI COINVOLTI |
I, VI e IX |
Progetto |
Progettuali (da individuare) |
definire soggetti pubblici e privati associazioni di prodotto altre associazioni |
UCVV Parco Nazionale FC UTB Vallombrosa DEISTAF Gruppo Micologico Fiorentino |
SOGGETTO CAPOFILA: da individuare
OBIETTIVO TEMPORALE: 31/12/2016.
RISULTATI ATTESI: incremento progressivo diffuso delle conoscenze del settore (numero incontri divulgativi e di altre iniziative volte allo scopo)
Associazione Foresta Modello delle Montagne Fiorentine ETS
Sede legale Via Poggio alla Cuna 7, 50060 Londa (FI)
Sede operativa: ShowWood, via Calamandrei angolo via Picasso, 50068 Rufina (FI)
C.F.: 94214410485
P. IVA: 06284660484
Telefono:+39 331 1162589
Email: associazione@forestamodellomontagnefiorentine.org
PEC: associazioneforestamodellomontagnefiorentine@pec.it