Una nuova Foresta Modello in Abruzzo
Con una cerimonia ufficiale alla Direzione Foreste del Masaf, la Valle dell’Aterno entra a far parte della Rete Internazionale delle Foreste Modello.
Si è svolto lo scorso 20 febbraio a Roma l’incontro “Le Foreste Modello d’ Italia – persone in rete per lo sviluppo dei territori”, organizzato dalla Rete delle Foreste del Mediterraneo presso il Masaf in collaborazione con la Direzione generale economia montana e foreste (DIFOR), per ufficializzare l’ingresso all’interno della Rete Internazionale e, in particolare, Mediterranea della seconda Foresta Modello italiana, quella della Valle dell’Aterno, e discutere sul ruolo delle foreste e della loro gestione nel contesto della crisi climatica e della rigenerazione delle aree interne.
L’incontro a Roma
L’incontro, trasmesso in diretta streaming, è stato presieduto dalla Dr.ssa Stefani, Direttrice della DIFOR ed ha visto la partecipazione di rappresentanti dell’Ambasciata del Canada in Italia, Paese promotore della Rete Internazionale dal 1992, del Segretario Generale del’IMFN (International Model Forest Network) Richard Verbisky in collegamento da Ottawa, dei rappresentanti del Settore Foreste della Regione Toscana che , dal 2019, gestisce il Segretariato della Rete Mediterranea, della Regione Abruzzo, dei rappresentanti delle due Foreste Modello italiane, la neo riconosciuta Valle dell’Aterno e quella delle Montagne Fiorentine attiva dal 2012.
A completare la lista dei relatori, esperti universitari del settore, amministratori locali e rappresentanti delle aree protette ricadenti nelle due Foreste Modello, il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna e quello Regionale del Sirente Velino.
Confronto sui temi e le sfide per i territori rurali e forestali
La mattinata è stata occasione di confronto sui temi e le sfide che i territori rurali e forestali si trovano ad affrontare nell’urgenza dettata dalla crisi climatica e dal continuo spopolamento, dalla mancata gestione e valorizzazione del patrimonio forestale ai rischi connessi a questa mancata gestione.
All’interno della discussione è stato evidenziato come l’approccio Foresta Modello, con i principi adottati di sostenibilità, partnership e paesaggio, rappresenti uno strumento utilissimo alle comunità per attivare un’inversione dei trend economici e sociali negativi salvaguardando e valorizzando, al tempo stesso, il grande patrimonio ambientale di queste aree. È questo il motivo per cui dalla propria nascita, oltre 30 anni fa, la Rete Internazionale conta oggi oltre 60 Foreste Modello sparse in 30 Paesi di tutto il Mondo.
Le Foreste Modello nell’area mediterranea
Delle oltre 60 Foreste Modello attive nel mondo, 13 si trovano nell’area mediterranea e altre iniziative stanno partendo in Italia e nel Mediterraneo. “L’iniziativa svoltasi al Ministero dell’agricoltura della sovranità alimentare e delle foreste del 20 febbraio segna un momento importante del dialogo internazionale, nazionale, interregionale e locale sul tema delle foreste e del benessere delle comunità che le ospitano” ha dichiarato la Dr.ssa Stefani nelle sue conclusioni all’incontro, un ulteriore motivo di speranza di un futuro migliore per tutte le comunità rurali, e non solo, del mediterraneo.