Rufina (FI), 13 Ottobre 2023
COMUNICATO STAMPA
L’associazione Foresta Modello delle Montagne Fiorentine ha da sempre assunto l’obiettivo di massimizzare le funzioni del bosco (economica/ecologica/sociale) impegnandosi in progetti per la valorizzazione dei servizi ecosistemici nella convinzione che molti di questi non possano prescindere da una gestione forestale sostenibile.
Alla base di questo approccio ci sono la pianificazione e la realizzazione di tagli colturali, cioè tagli boschivi eseguiti in modo che il bosco rimanga tale anche e soprattutto dopo il taglio, sfruttando le sue capacità naturali di rigenerazione spontanea.
Anche per questo, la “Foresta Modello delle Montagne Fiorentine” è riconosciuta in numerosi ambienti, istituzionali e privati, come realtà virtuosa di convivenza con il bosco, e del suo rispetto, dove tutti i suoi fruitori trovano spazio e parità di partecipazione: dai proprietari agli appassionati di mountain bike, dalle ditte boschive di taglio agli appassionati di trekking, dai cercatori di funghi alle associazioni di educazione ambientale, ecc., in una convivenza tra loro altrettanto virtuosa. È ciò che a noi della “Foresta Modello” piace chiamare fruizione del bosco “a 360°”: come i raggi di una ruota che si dirigono a 360° dal suo perno, così il bosco è il perno di questa ruota dal quale si dipartono tutti i suddetti “servizi ecosistemici”.
È in questo contesto che si inserisce il Decreto “Asset”, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana del 9 Ottobre 2023, Serie Generale, nella parte in cui integra l’Art. 149 del “Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio”, e da alcuni erroneamente considerato apripista per un taglio indiscriminato del bosco.
Al contrario il Decreto continua a garantire l’assoluta tutela di tutti i boschi italiani, lasciando inalterati i Vincoli che da sempre li proteggono, come quello Idrogeologico Forestale ed eventualmente quelli Ambientali (se il bosco si trova anche all’interno di qualsiasi tipo di Parco e/o Area Protetta).
Con il Decreto “Asset”, infatti, non è stato in alcun modo abrogato alcun vincolo paesaggistico, sia per legge (Art. 142 del “Codice”), sia per decreto (Art. 136 del medesimo), che invece rimangono saldamente in vigore.
È stata solo estesa l’applicazione dell’Art. 149 non solo ai boschi vincolati paesaggisticamente per legge (Art. 142), ma anche a quelli vincolati per decreto (Art. 136), di fatto rimediando ad una stortura normativa che prevedeva un “doppio vincolo paesaggistico” con conseguente maggiore burocrazia ma senza alcuna ulteriore tutela dei boschi.
Non solo. Il combinato disposto tra gli Artt. 136, 142 e soprattutto 149 e 181 del “Codice”, dispone che, in fase di taglio colturale di qualunque bosco, se non ci si attiene alle puntigliose prescrizioni dei vincoli sopra citati scatta automaticamente il procedimento penale ai sensi dell’Art. 181, comma 1.
IL CONSIGLIO DIRETTIVO
Scarica qui il pdf